venerdì 26 febbraio 2010

La domenica senza auto fatela di lunedì

Domenica in molti comuni del Nord Italia la gente dovrà lasciare l’auto a casa. Sembra che si tratti della più grande iniziativa di questo tipo mai tentata. Una giornata nel nome dell’ecologia, dell’ambiente e dell’aria pura. Certo, poi lunedì tutti di nuovo in macchina, in coda dalle sette di mattina alle sette di sera. Si tratta di un evento più che altro simbolico, lo capisco, ma non ce la faccio davvero a vederci qualcosa di utile.
Lo hanno capito persino gli amministratori di destra, che di populismo son maestri. Dubito che questa domenica sensibilizzerà qualcuno a temi come la mobilità sostenibile o all’uso consapevole delle risorse; sarà sicuramente più piacevole farsi una passeggiata in città, ma l’improvviso azzeramento del traffico (ammesso che avvenga) renderà ancora più grottesca la consapevolezza che il giorno dopo tutto sarà di nuovo come prima. Nessuna città avrà guadagnato una nuova isola pedonale, trasporti pubblici migliori, aria più pulita durante la settimana.
Per rendere utile una domenica senz’auto bisognerebbe organizzarla di lunedì. Sul serio: l’unico modo per realizzare che abbiamo un problema di mobilità, è toccare con mano l’inadeguatezza di treni, autobus, metropolitane. Qui, nel civilissimo Nord Italia. Quando studenti, impiegati e operai si troveranno nel caos, molti saranno incazzati. Qualcuno sarà rassegnato. Ma sono convinto che rimanere a piedi sarà un’esperienza illuminante, si capirà che siamo dipendenti dai mezzi privati e che l’Italia non è dotata di una rete pubblica dignitosa. Altrimenti le giornate senz’auto si risolveranno sempre in un assurdo evento pubblicitario, a vantaggio di chi le organizza (gli amministratori), gli stessi che le hanno rese necessarie.

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