martedì 9 febbraio 2010

Mal'aria

 Indovinate chi tossisce stasera? www.lamiaaria.it

Prendo in prestito da Legambiente il titolo di questo primo post. Mal’aria è il dossier che ogni anno raccoglie i dati sull’inquinamento atmosferico e acustico nelle città italiane; Legambiente ha diffuso l’edizione 2010 già da qualche settimana, e per gli astigiani non ci sono buone notizie.
In sostanza, l’aria che respiriamo fa schifo. Più precisamente, fa schifo perché siamo tra le città che più volte durante il 2009 hanno superato i limiti di legge previsti per i diversi inquinanti. Tra gli 88 capoluoghi di provincia italiani considerati, Asti è al 19° posto per la presenza di polveri sottili (PM10) e al 13° per l’eccesso di ozono. La classifica delle città con il maggiore inquinamento da biossido di azoto è un po’ meno drammatica, siamo al 48° posto. Certo, la Pianura Padana è un luogo infame dal punto di vista del ricircolo atmosferico: qui al Nord l’aria è immobile per gran parte dell’inverno, ed è proprio in questa stagione che l’inquinamento sale alle stelle.
Gli effetti sul nostro organismo sono spiegati nel documento di Legambiente, disponibile a questo indirizzo. Non mi piace mettere paura alla gente, ma questa volta la razionalità mi dice “preoccupati pure”. Giro per la città quasi sempre a piedi, e l’aria è irrespirabile. In corso Dante c’è la situazione peggiore, ma anche nelle stradine del centro storico sarebbe meglio camminare in apnea. La centralina Arpa di largo Martiri è stata eliminata qualche anno fa, per cui non ci sono dati precisi sull’inquinamento in questa zona ad alto traffico. Le stazioni di rilevamento – su cui si basa la classifica di Legambiente – sono nella zona nord di Asti, in zone residenziali tranquille e piene di giardini. Non so quale sia l’opinione di certi appassionati di classifiche, ma inizio a pensare che la situazione reale della nostra aria, quella che si respira in centro, sia pure peggiore di quella descritta in Mal’aria.

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