giovedì 11 novembre 2010

L'ovvietà che non c'è

Sono tempi in cui ribadire l'ovvio è cosa buona e giusta. Lo scrivo perché così, su due piedi, questo post su Ecoblog mi sembrava non aggiungesse niente di nuovo a quanto ogni cittadino dotato di un minimo di coscienza civica dovrebbe già sapere. La Campania è ridotta a una fossa velenosa, un affarone tanto per il gestore (la Camorra) quanto per i clienti (le aziende che risparmiano sullo smaltimento dei rifiuti). Altrettanto noto dovrebbe essere che gran parte dei rifiuti esportati laggiù arriva dal Nord Italia.
Leggendo quel post ho intravisto un filo che collegava il disastro ambientale campano con una questione locale: qualche settimana fa Gaia - l'azienda che gestisce il trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti in provincia di Asti - ha annunciato che sarà costretta a tagliare alcune decine di posti di lavoro. Il motivo? Nella plastica recuperata con la differenziata ci sono troppe impurità. In troppi, insomma, riciclano male i rifiuti; e separare la plastica dalle altre schifezze costa troppo, se fatto a valle, ovvero dopo la raccolta. I dettagli, emersi già a luglio, sono qui.
Il legame tra i due casi è l'importanza della raccolta differenziata nella gestione dei rifiuti. Un'ovvietà che forse di ovvio non ha nulla, perlomeno in Campania dove avrebbe messo un argine alle discariche; ma nemmeno qui, dove potrebbe assicurare posti di lavoro.

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