martedì 11 gennaio 2011

Le querce di Viatosto, molto più che querce


Da "La Nuova Provincia" dell'11 gennaio

Brutto colpo per il paesaggio astigiano e per i tanti cittadini che amano la passeggiata di Viatosto: proprio nei giorni precedenti il Natale sono state abbattute le querce che da un terreno privato ombreggiavano il tratto di strada a monte di Villa Camilla. I motivi che hanno portato all’eliminazione degli alberi restano tuttora da verificare; del caso si è interessato anche l’assessorato all’Ambiente, che ha sollecitato il Corpo Forestale dello Stato: il comando provinciale ha però rilevato che in questo caso non sarebbe stato necessario chiedere autorizzazioni specifiche per procedere al taglio, dato che gli alberi in questione non facevano parte di un bosco. Dal canto suo, l’assessore Ornella Palladino afferma che le verifiche sono ancora in corso. «Capisco i dubbi – ha aggiunto – perché si tratta di una zona frequentata, ma se tutto come sembra rientra nella norma, il Comune è tenuto a rispettare i diritti dei privati». Il terreno risulta a destinazione agricola, il che farebbe escludere la possibilità di interventi edilizi. Nella stessa area, che offre uno sguardo panoramico sulla città, era stato recentemente edificato un impianto interrato dell’acquedotto; ora il colpo d’occhio è nuovamente cambiato. Per gli astigiani, che hanno eletto la salita di Viatosto a meta del loro jogging quotidiano, le querce abbattute non significavano solo un po’ di frescura; si trattava di alberi dal notevole valore ecologico e paesaggistico, memoria di un passato recente in cui le querce erano ancora diffuse sul nostro territorio. Tutto questo non è bastato a tutelarli, ora lungo la strada rimane solo una fila di ceppi. Tra i residenti della frazione c’è una certa amarezza per la scomparsa delle querce, sulle cui cortecce un artista rimasto senza volto aveva intagliato figure umane e animali. A distanza di anni, un’altra mano ignota ha affidato la propria indignazione alla scritta “vergogna”, tracciata con il pennarello proprio dov’è passata la motosega.

venerdì 7 gennaio 2011

Sacchetti di plastica, adieu (forse)


Primo post dell'anno per una comunicazione di pubblica utilità. Magari lo sapete già, io invece me ne ero dimenticato. Dal 25 dicembre è vietata la vendita di sacchetti di plastica, i negozianti dovranno sostituirli con quelli biodegradabili. Sarà anche una manna per la raccolta differenziata, troppi cittadini hanno ancora l'abitudine di raccogliere i rifiuti compostabili in involucri per nulla biodegradabili.
In ogni caso è possibile - direi probabile - che ancora per un bel pezzo alla cassa del supermercato vi rifilino i vecchi sacchetti di plastica, dato che la legge ne ammette la distribuzione fino allo smaltimento delle scorte. Il problema è, come spiegato su Help Consumatori, che rimangono tutte da definire le modalità di applicazione della legge e le eventuali sanzioni per chi non si adegua. Personalmente mantengo un cauto ottimismo, contando soprattutto sull'iniziativa dei singoli e della grande distribuzione; questi ultimi potrebbero puntare sui sacchetti biodegradabili per darsi un'aria vagamente più ambientalista. Nel frattempo, chi non l'ha ancora fatto adotti la sana ed elegante abitudine di dotarsi di sacchetti di tela o cotone per la spesa. Enviromental-chic is the way.