venerdì 25 marzo 2011

Natura e portafogli finalmente a braccetto

Tu guarda il caso. Giusto ieri scoprivo da Time che esiste il concetto di "ecosystem services", ovvero tutti quei servizi che gli ecosistemi rendono all'uomo, in misura tanto maggiore quanto è migliore la salute dell'ecosistema. E oggi, dopo qualche giorno di digiuno dalla cronaca locale, ho letto della conta dei danni dopo l'ultima ondata di maltempo nell'astigiano. Il nesso? Quasi tutti i danni segnalati in provincia sono dovuti a cattivo uso del suolo, disboscamenti, abuso di cemento. Hai rasato un bosco? Aspettati una frana, le gaggie non bastano a rendere saldo un pendio. Hai cementificato un'area umida? Spero che rane e tritoni ti vengano a cercare di notte, comunque l'allagamento è dietro l'angolo.
Al contrario, i boschi e persino gli stagni, se mantenuti in salute, possono offrire servizi (gratuiti) in grado di prevenire danni e di far risparmiare molte voci di spesa. Le api potrebbero impollinare più efficacemente le coltivazioni, l'acqua sarebbe più pulita senza bisogno di costosi impianti di depurazione, le zanzare troverebbero numerosi predatori a impedire il loro moltiplicarsi.


Se fino a ieri erano osservazioni che chiunque, dotato di buon senso e un'infarinatura di biologia, poteva fare, oggi c'è chi ha sistematizzato questi principi, tentando anche stime economiche. Il servizio uscito qualche tempo fa su Time racconta di aziende che collaborano con gruppi ambientalisti per orientare i loro investimenti verso il verde, con benefici sia per la comunità sia per le aziende. Una tendenza che si dimostrerebbe virtuosa anche da noi, e che potrebbe far cambiare idea a chi finora ha messo il portafogli davanti a tutto.

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