mercoledì 1 giugno 2011

Questa sì che è una sberla


Alla faccia di un bel po' di gente, da Berlusconi in giù, gli italiani potranno esprimersi sul ritorno al nucleare nel referendum del 12 e 13 giugno. L'ha deciso la Corte di Cassazione questa mattina, accogliendo - e lo dico con orgoglio - un'istanza del PD. Ne parlano Repubblica.it e Il Fatto Quotidiano.
Il felice esito di questa vicenda mi commuove, ma è un paradosso trovarsi oggi a ringraziare i giudici per quello che invece avrebbe dovuto essere un diritto acquisito dei cittadini. Di mezzo, come noto, ci si è messo il Governo che non riteneva gli italiani in grado di valutare lucidamente dopo il disastro di Fukushima. E invece tutto ciò che questo indegno accrocchio di affaristi è riuscito a portare a casa è stata confusione e costi per la collettività.
Oltre ai trecento milioni bruciati con la scelta di non accorpare amministrative e referendum, non è chiaro come si riuscirà a ristampare le schede in una decina di giorni, dato che ora i quesiti si riferiranno alle norme contenute nel decreto omnibus.
Noi, nel frattempo, continuiamo a informare. Vincere ai referendum sarà per l'Italia un segno di maturità civile, più di quanto non lo siano state le elezioni di domenica e lunedì.

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