sabato 22 ottobre 2011

Ci va fegato a fare una pista ciclabile


Dicono che dei dodici milioni che pioveranno dalla Regione, un gruzzoletto servirà per realizzare una pista ciclabile tra la Torretta e corso Alba. Che dire? Benissimo. E' un progetto che la prossima amministrazione (cioè noi) potrà senz'altro portare avanti.
Ma bisogna andare oltre. Le piste ciclabili, che ad Asti sono praticamente inesistenti, hanno senso se diventano un sistema esteso e coordinato con il resto della viabilità. Insomma, servono se un normale cittadino può usarle per spostarsi davvero per la città; chessò, da corso Alba al Mercato Coperto. Dal Borgo a piazza Alfieri. Dalla stazione all'Ospedale. Una rete così, in altre città d'Europa, esiste ed è utilizzato da larga parte della popolazione, e questo deve essere l'obiettivo a cui puntare. Piantare stazioni di bike sharing, come sta facendo oggi la giunta Galvagno, non è utile, non finché rischi di farti ammazzare nel traffico.
C'è però un problema, mettere giù una pista ciclabile che attraversi la città non è cosa semplice. Come si crea una nuova corsia riservata alle bici in una delle nostre strade? In due modi: o si trasforma la strada in un senso unico, oppure si levano i parcheggi a lato della carreggiata. Ecco, qual è quella amministrazione che va dai cittadini, residenti o commercianti, e trova il coraggio per comunicargli modifiche del genere?
Ci va fegato, ma si può fare: riuscendo a comunicare un disegno lungimirante ma coerente, si convince anche il più retrogrado degli astigiani.

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