venerdì 14 ottobre 2011

I Radicali che ci piacciono

Non stanno a Roma ma ad Asti.
Sono quelli come Salvatore, che ieri ha presentato l'agenda dei diritti LGBT (lesbo, gay, bisex, transgender). Anche da queste parti dovremo riconoscere, prima o poi, che è una questione di civiltà: riconoscere i diritti delle coppie che stanno insieme per vincolo affettivo, e i diritti dei loro figli; combattere l'omofobia, uno dei primissimi sintomi di fascismo nell'organismo della società.
Mi viene da dire che sarebbe naturale che fosse il Partito Democratico a raccogliere il suggerimento, considerata l'esperienza della giunta Chiamparino e della lotta in Parlamento, per ora persa, di Paola Concia. Una donna che più di tanti altri merita il titolo di "onorevole".
Certamente i Giovani Democratici sono in prima fila a sostegno dei diritti LGBT: la nostra giovanile sarebbe la prima a sostenere quella parte di società civile che intendesse inaugurare anche ad Asti una sezione dell'Arcigay, magari come parte integrante dei servizi offerti da uno sportello Informagiovani. Un'altra cosa, a pensarci bene, di cui si sente la necessità.

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