martedì 3 aprile 2012

Buone notizie: gli studenti si fanno domande


La buona notizia è che i ragazzi delle scuole superiori non sono una massa di deficienti. Non che lo pensassi, ma è un luogo comune senza tempo, lo si diceva anche quando andavo io al liceo. Noi non eravamo deficienti – non tutti almeno – e ho potuto constatare che anche gli studenti di oggi sono in gamba.
Negli ultimi mesi ho incontrato i ragazzi del Giobert, del Benedetto Alfieri e del Penna. Insieme a me, i rappresentanti delle giovanili degli altri partiti, tutti ospiti dei dibattiti sulla politica organizzati durante le cogestioni delle scuole.
«Cosa ne pensate di Monti? E della TAV? I politici non guadagnano troppo?» Domande così, a volte politicamente scorrette – tipo quando si parla di immigrazione – altre volte un po’ ingenue. Forse servirebbe una cultura dell’informazione, chessò, la lettura commentata dei giornali a scuola, o anche solo una tv che trametta telegiornali dignitosi. Ma quello che importa è che le domande ci sono, significa che i cervelli sono accesi e recettivi.
E un plauso lo devo fare anche ai politici (si fa per dire), giovani preparati che hanno spiegato le loro posizioni in modo civile, senza risse e con argomentazioni serie. Se alcuni di loro prendessero le redini dei rispettivi partiti, tanto di guadagnato per tutti.

1 commenti:

Unknown ha detto...

Sembri quasi un democristiano con l'ultima frase xD
Mi è quasi scesa una lacrimuccia :P

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