martedì 3 luglio 2012

Aree verdi, si torna alla normalità. Ma già che ci siamo...


Se ultimamente avete fatto un giro in uno dei parchi della città, avrete notato due cose: la prima è la crescita incontrollata dell’erba, la seconda le decine di tronchi e rami ancora a terra, lasciati dal temporale del 21 giugno. È l’amministrazione Brignolo che punta a inselvatichire le aree verdi? Sarebbe bello vedere leopardi e antilopi al Rio Crosio, dato che ormai l’habitat assomiglia a quello delle savane.

La realtà è che grazie alla mancata approvazione del bilancio da parte della giunta Galvagno, i fondi per la manutenzione dei parchi sono stati recuperati solo in questi giorni.
Lo sfalcio dei prati dovrebbe iniziare a breve, idem per la rimozione degli alberi caduti, che pure è proseguita nei casi più urgenti grazie all’attività della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco. Ieri sera l’assessore ai Lavori pubblici mi ha mostrato un elenco puntuale di tutti gli alberi che necessitano di un intervento: 52 voci che spero verranno cancellate nel minor tempo possibile.

Nel frattempo, questa crisi delle aree verdi mi ha convinto ulteriormente della necessità di una collaborazione tra cittadini e Comune per la gestione dei parchi. Immagino gruppi di volontari che prendono in affidamento una determinata area verde - ma questo può valere anche per le aiuole - e lo curano come se fosse il giardino di casa, facendone il vanto del quartiere e magari sfidando le altre zone della città in una competizione sui parchi più belli. Tra le altre cose, un'iniziativa di questo tipo garantirebbe una presenza più attenta nelle aree degradate e una più veloce soluzione ai problemi di tutti i giorni, come le panchine rotte o i giochi per i bambini da sostituire, per non parlare delle positive ricadute sociali.

Da parte sua, l’amministrazione svolgerebbe i lavori più impegnativi (come lo sfalcio e la potature delle piante), garantirebbe forniture di materiali e provvederebbe a offrire a prezzi modici un’assicurazione sugli infortuni. Ovviamente, non mi sto inventando niente: negli Usa chiamano questo tipo di iniziative "adopt a park", adotta un parco; una ricerca su Google vale più di mille post esplicativi.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Angela quaglia

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