giovedì 5 settembre 2013

Perché si può accettare un biglietto omaggio e avere la coscienza a posto

Siamo rincretiniti da un dibattito talmente basso che la vera notizia non se l'è filata nessuno. Mi riferisco ai biglietti omaggio per il Palio, giornali e rete sono occupati a puntare il dito contro i consiglieri comunali, cui l'omaggio non è stato tolto. Nel frattempo, in pochi hanno fatto caso che dall'era Galvagno, quando si regalavano circa 600 biglietti, oggi siamo passati a un centinaio. Direi che il dato rilevante sia questo.

Ma parliamo pure dei consiglieri comunali. Brignolo ha fatto alcuni rilievi nella sua lettera che condivido, in ogni caso ne ho le tasche piene del qualunquismo che ci trascina in una questione altrimenti piuttosto semplice. Per cui provo a fare un caso concreto, il mio: presiedo la commissione che si occupa del Palio, quindi è opportuno che vada ad assistere alla corsa. Consideriamolo parte dei miei compiti. Ora, che faccio? Rimando indietro l'omaggio e pago i 55 euro, prezzo della tribuna Alfieri? Non so per voi, ma per le mie tasche non sono proprio due soldi, tant'è che l'anno scorso, quando ancora non ricoprivo quella carica, li avevo restituiti.

Ma qui non stiamo parlando solo di Palio, la questione è più ampia, altrimenti potremmo chiederci perché non vengono regalati biglietti anche ai comitati che si sbattono tutto l'anno. Quindi immaginiamo che per svolgere al meglio il mio impegno pubblico io debba partecipare non a un solo evento all'anno, ma a più momenti in cui è richiesto un biglietto a pagamento. O che debba effettuare varie trasferte fuori città motivate dall'attività amministrativa. Che dovrei fare? Non ho nessuna intenzione di perdere il senso della realtà davanti all'indignazione da poltrona che gira su facebook. I 157,82 euro a trimestre (quello che mi hanno pagato per gennaio-febbraio-marzo) con cui veniamo retribuiti e l'assenza di privilegi garantiscono ai consiglieri una coscienza rilassata.

Per questo ritengo ragionevole ed equo che per svolgere al meglio il ruolo di consigliere vengano riconosciute compensazioni economiche, anche per evitare che la politica possa essere presa in mano soltanto da chi non ha problemi di soldi. Rimane il rischio di abusi? Può essere, ma lo stop a privilegi non giustificati messo in pratica dall'assessore al Palio nell'ultimo anno e mezzo è un segno piuttosto netto anche in questa direzione. Io la corsa andrò a vederla, con il biglietto che il Comune mi garantisce in cambio del mio impegno. E buon Palio a tutti.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo Enrico ogni motivo é buono per criticare.....buon Palio e buon lavoro!

Posta un commento