Colpo di genio: mettiamoci a
sparare nei parchi per attirare i turisti. Autore della proposta di legge è nientemeno che il leghista Claudio Sacchetto - assessore regionale all'agricoltura, foreste, caccia e pesca - insieme al consigliere PdL Gian Luca Vignale. Tanto per capirci, Sacchetto è uno che si è presentato alle regionali con
questa pubblicità elettorale. E' riuscito a prendere una valanga di voti solleticando la parte peggiore del suo territorio, il cuneese,
con lucidi interventi in cui ad esempio accusava i lupi di 52 mila predazioni (mi correggo, è stato William Casoni a parlare di 52 mila predazioni da parte dei lupi nel solo cuneese nel corso del 2009. Per la cronaca, hanno premiato la sua competenza nominandolo assessore regionale al Commercio e fiere, Parchi e aree protette). A poco è servito che il Centro Grandi Carnivori delle Alpi Marittime abbia spiegato che i trenta lupi segnalati sulle Alpi occidentali non avrebbero mai potuto fare qualcosa del genere.
Date le premesse, insomma, da lui ci si aspettava meraviglie. E infatti: la sua idea è quella di far pagare un ticket ai cacciatori per sparare nelle aree protette, allargando inoltre la lista delle specie cacciabili e aumentando i giorni in cui sarà possibile far fuori cervi, uccelli acquatici, volpi, eccetera. La scusa per questo ennesimo liberi tutti col marchio leghista è "rendere l’esercizio venatorio come (sic) occasione di promozione turistica e quindi volano di sviluppo economico sul territorio". Scusa talmente ridicola che sembra non ci credano neanche loro.