domenica 27 febbraio 2011

Pdmenoelle, questa volta sì

Nei momenti in cui il PD si dimostra davvero un pdmenoelle, uno si aspetta che il segretario nazionale batta un colpo. O qualcun altro al posto suo. Giusto per smentire l'antipatica definizione di Beppe Grillo. Purtroppo temo che Pigi Bersani anche questa volta abbia perso una buona occasione per parlare, e il PD un'occasione per dimostrarsi different: la giunta regionale ligure intende colare un altro po' di cemento su una delle terre più belle e più sfregiate d'Italia.

venerdì 25 febbraio 2011

L'utilità della tangenziale, cronometro alla mano

Chi stamattina ha letto La Nuova Provincia, saprà già del nostro piccolo esperimento. Il tema della settimana, ad Asti, è la Tangenziale Sud Ovest; l'iter è ripreso con un progetto leggermente modificato: una sola carreggiata, una sola canna per la galleria.
Ci siamo detti: ma quanto tempo ci vorrà per andare da Asti Ovest alla Boana, ingresso e uscita della TSO, usando le strade già esistenti? Tre macchine, tre equipaggi, tre percorsi diversi. Pronti, via: l'auto che ci ha messo di meno ha fermato il cronometro a 8'10''. Io sono stato il più lento, con 11'30''.

Lo svincolo della galleria di Isola d'Asti, praticamente un'anteprima della TSO.
Copyright Osservatorio del Paesaggio



Tempi certificati, anche se ammetto che potremmo aver avuto fortuna; in ogni caso era mercoledì mattina, nebbia e mercato ci hanno messo del loro per rallentare il traffico. Ora, i lettori trarranno le loro conclusioni. Di certo non sono risultati che dimostrino l'utilità di quest'opera, anzi: facendo due calcoli, la tangenziale permetterebbe di risparmiare sì e no cinque minuti, alla modica cifra di 275 milioni di euro (e no, non paga tutto la Asti-Cuneo spa).
Molto più istruttivo è stato tornare a casa (in centro), una volta completato il test. Ho impiegato più tempo in coda qui che non in giro per la periferia. Entrare in città è il vero problema di Asti, non girarci intorno. Corso XXV Aprile, corso Torino, piazza Campo del Palio, corso Dante: sono queste le strade da decongestionare, con soluzioni semplici e lungimiranti, ovvero trasporti pubblici integrati a parcheggi in periferia.
E se proprio vogliamo dare un'altra strada in pasto al traffico, esterna alla città, in grado di collegare Asti Ovest, corso Alba e corso Savona, le idee non mancano: ad esempio la vecchia (ma tuttora interessante) proposta di un Lungoborbore che oltrepassi in sotterranea la ferrovia Torino-Alessandria e si congiunga alla semideserta via Ortolani.

giovedì 24 febbraio 2011

Son soddisfazioni

Per il Giurì dell'Autodisciplina Pubblicitaria lo spot che vorrebbe stimolare un dibattito aperto sul nucleare è "ingannevole".
In ogni caso, sembra andrà in onda in forma modificata per adempiere alle osservazioni del Giurì. Molto meglio godersi quello di Greenpeace.

venerdì 18 febbraio 2011

23 anni di attesa per il referendum sulla caccia

Cose che succedono persino nel civilissimo Piemonte. Nel 1987 le principali associazioni ambientaliste raccolsero sessantamila firme per indire un referendum sulla caccia. Attenzione: non per abolirla, ma per definire una serie di limitazioni utili a preservare ecosistemi e specie particolarmente fragili. Per ventitré anni, i governi regionali hanno impedito lo svolgimento del referendum. Ma a fine 2010, la Corte d’Appello di Torino ha dato ragione al Comitato promotore del Referendum regionale: i piemontesi dovranno e potranno esprimersi sulla caccia. Quando e come, non è dato saperlo.

Anche gli orsi possono essere stranieri


Coerenti fino in fondo, Lega e Svp. Il razzismo si applica a tutti, uomini e bestie: l'ultima vittima è l'orso bruno, come spiega il Fatto in Trentino c'è la proposta di abbattere quelli che vengono dalla Slovenia. Senza tenere presente che italiani, tirolesi o sloveni, i simpatici plantigradi sono tutti Ursus arctos. Ma da gente che trova differenze tra un sapiens e l'altro, c'era da aspettarselo.

giovedì 17 febbraio 2011

Quello che dovremmo aver imparato


Spero solo che quando la parabola berlusconiana si schianterà al suolo – perché lo farà, presto o tardi – qualcuno troverà il coraggio di guardare a questi diciassette, amarissimi anni, per trovarci una lezione. Guardiamo ancora una volta nel profondo di questo pozzo per essere sicuri di non arrivare mai più così in basso. Altrimenti tutti i liciogelli, i salvatoremangano, le leggigasparri e gli scudifiscali, i mauromasi e i minzolini, tutti saranno stati inutili avvertimenti che il peggio può sempre ripetersi. Passare oltre, questa volta, non basterà. Al contrario servirà tornare indietro, calzare l’elmetto da operaio e darsi alle riparazioni là dove c’è bisogno. In Rai, ottusa e senza più alcuna autorevolezza; nella società, solleticata per anni nella sua parte peggiore; nell’assurda avventura nucleare; nella gestione del paesaggio e dell’ambiente, risorse di cui tutti siamo stati rapinati. Abbiamo visto come si umilia una democrazia, come si relativizza il concetto di libertà. Chi si fregherà le mani, facendosi bastare la caduta di un uomo, sarà altrettanto colpevole.

mercoledì 16 febbraio 2011

Come difendere il solare dal fango

Legambiente e - alleluja - Partito Democratico fanno il punto sulle balle raccontante intorno all'energia solare.
Occhio però a non difendere per partito preso gli impianti fotovoltaici: quando occupano terreni agricoli, invece di tetti e parcheggi, è facile che siano anch'essi il prodotto di logiche speculative.

sabato 12 febbraio 2011

Gli alieni siamo noi


HD e full screen qui.

venerdì 11 febbraio 2011

Occupare, spartire, soffocare



Mentre inorridisco leggendo ciò che potrebbe succedere in Rai, mi chiedo se il PD al governo avrebbe lo slancio di responsabilità e soprattutto il coraggio per mettere in piedi la principale riforma di cui ha bisogno questo paese: far sgomberare i partiti dalla tv pubblica, come auspica nell'articolo uno dei miei opinionisti di riferimento, Aldo Grasso.

Il governo cala le brache. Stavolta è una metafora

Del triste e squallido destino del Parco dello Stelvio avevo già scritto qui, oggi Repubblica ritorna sull'argomento con un'inchiesta che vale la pena leggere. Riassunto: il governo non ha problemi a calarsi i pantaloni, anche in senso figurato. In questo caso per un ruolo passivo, per di più a pagamento.Valli a capire questi ricchi viziosi.

... (il Parco dello Stelvio) è stato il primo regalo, in cambio dell'astensione sulla fiducia a Berlusconi. "Il parco nazionale non aveva mezzi, mancavano soldi anche per il personale - dice Durnwalder - e noi faremo investimenti. Certo, qualcosa deve cambiare. Non si può escludere ad esempio l'agricoltura tradizionale e anche l'uomo, oltre ai cervi e agli stambecchi, si deve sentire a casa propria".

Il consigliere dei Verdi, Hans Heiss, vede nero. "Anche il parco dovrà rendere, come un'azienda. Durnwalder non avrà più le mani legate e non è difficile prevedere le sue proposte: ridurre le aree in cui è vietata l'edificazione, sveltire le pratiche urbanistiche, capitalizzare il patrimonio dell'acqua con la costruzione di centrali elettriche... Se un contadino chiederà di tagliare qualche ettaro di bosco per farne un meleto, chi dirà di no? La caccia? In pratica è già aperta. Non ci sono abbastanza guardie e i bracconieri hanno strada libera. Ogni tre o quattro anni bisogna fare lo "sfoltimento" e allora il presidente, che è cacciatore, invita duecento amici per l'abbattimento. Noi ci facciamo sempre consegnare l'elenco degli invitati a questo "jus venandi" e scopriamo che sono presidenti di società, direttori di bande musicali...".

lunedì 7 febbraio 2011

Trovatemi il bosco delle fiabe

Perché Claudio Sacchetto l'ha visto. Riguardo al regolamento sul taglio dei boschi, che già non brilla per lungimiranza, considerando sostanzialmente le foreste come un mucchio di legna da ardere, il nostro assessore ha detto che si tratta di "...una legge che pare costruita per il bosco delle fiabe" e non corrisponde "a ciò che ha in mente questa Giunta per le foreste". Lascio ogni commento a Riccardo Fortina, presidente WWF Piemonte e Valle d'Aosta, intervenuto oggi su La Stampa.

giovedì 3 febbraio 2011

Meno male che è flop


Sergio Rizzo analizza brevemente l'insuccesso del "Piano casa" del Silvio. Il quale a quanto pare si incaponirà su questo pseudocondonismo, mentre appena qualche mese fa imprese e consumatori hanno dovuto pregare il governo per la proroga dell'ecobonus in finanziaria. Che fine ha fatto il fiuto dell'imprenditore?

Federalismo o atomo?

Cosa sceglierà Bossi? Se lo chiede Cianciullo sul suo blog, commentando la decisione della Corte Costituzionale che ha sostenuto l'obbligo di un parere da parte delle regioni interessate dagli impianti nucleari.

mercoledì 2 febbraio 2011

Trasloco in vista per il motocross di Valmanera

Formalmente si tratta di ipotizzare la "rilocalizzazione dell'attività" in fase di VAS; in soldoni, Regione, Arpa e Provincia hanno sottolineato che il noto impianto di motocross è incompatibile con il SIC Boschi di Valmanera. E che lo studio di Valutazione di Impatto Ambientale dovrà prevedere anche la possibilità di un trasloco. E mentre ci si diletta in varianti urbanistiche che regolarizzino un'attività che andava avanti a deroghe, incivili continuano a considerare i suddetti boschi come immondezzaio. Ringrazio un amico di Villa Paolina per le foto, visibili dopo il salto insieme all'articolo uscito su La Nuova Provincia di martedì 1/02.