martedì 20 settembre 2011

Quel brivido per gli applausi del PdL

Luca Mercalli, climatologo, profondo conoscitore delle valli piemontesi, dichiara la sua contrarietà alla Tav in Valsusa. Una schiera di onorevoli, dal PD al PdL, le cui competenze in materia sarei curioso di conoscere, lo additano come "militante No Tav che fa propaganda in tv". Tutto questo mi fa incazzare per almeno due motivi.
Primo, si tratta dell'ennesimo episodio che sottolinea l'urgenza di un'operazione chirurgica per alleggerire la Rai da questa massa politicante che pretende di dettarne la scaletta.
Secondo, non tollero che si faccia passare per propaganda quella che è invece una civile esposizione di pensieri. A maggior ragione, se viene da uno che sul tema sa cosa dice.
Non ci sarebbe molto altro da aggiungere, se non che non c'è niente di peggio che ricevere gli applausi del PdL perché "anche il PD ha scoperto che certi conduttori sono politicizzati". E' una convergenza d'opinioni che mi mette i brividi.

Piccola parabola sulla biodiversità

Anche in Italia la Lince non se la cava bene, e non è solo un problema per quattro ambientalisti. Leggete cosa succede negli Stati Uniti (da Corriere.it):
Secondo gli scienziati, i lupi, in quanto predatori primari, lavorano come «controllori» dell’intero ecosistema. (...) Lo confermerebbero i cambiamenti avvenuti nel parco di Yellowstone dove l’animale, dopo settant’anni di assenza, è stato gradualmente reintrodotto. Nel giro di quindici anni, il suo impatto sulla catena alimentare e sull’andamento dell’intero ecosistema si è reso evidente. Cacciando alci e wapiti (Cervus canadensis, un cervide diffuso in Nord America), i lupi costringono questi grandi erbivori alla fuga; proteggono così indirettamente piante e alberi. Nel celebre parco, alcuni vegetali sono così scampati al pericolo di estinzione locale. Gli alberi, cresciuti per la prima volta dopo decenni, hanno protetto il suolo dall’erosione e rinfrescato i fiumi con la propria ombra contribuendo al ritorno dei castori, prima quasi scomparsi da Yellowstone. I castori, a loro volta, hanno costruito dighe, creando nuovi habitat per i pesci. Negli alberi e nei cespugli, di nuovo folti, hanno trovato dimore molti uccelli canori mentre animali saprofagi come l’orso e il corvo hanno potuto nutrirsi delle carcasse lasciate dai lupi. Da quando il lupo è tornato, la popolazione dei coyote si è ridotta della metà, mentre quella delle lepri scarpa da neve è cresciuta. In generale, biodiversità e vita selvatica sono rifiorite.

mercoledì 7 settembre 2011

Ancora dieci giorni e poi PAM!

Nel senso che il 18 settembre si apre la stagione venatoria, con una novità: quest'autunno entrano in vigore le norme sulla caccia introdotte dalla Regione a inizio estate. Norme che in realtà sono solo un assaggio di quello che l'assessore regionale Sacchetto (Lega), insieme a Gian Luca Vignale (PdL), stanno tentando di fare con la revisione completa della legge sulla caccia in Piemonte. L'intenzione è di aumentare il numero di specie e di esemplari cacciabili, di consentire la caccia nei parchi e di fare del Piemonte una meta turistica per i cacciatori. Un messaggio che non è nuovo: "A casa vostra non vi lasciano sparare a tutto quello che si muove? Venite da noi, qui si può fare!"

Sulla strada di Sacchetto e Vignale c'è però un grosso ostacolo, il redivivo referendum sulla caccia che (forse) si terrà in primavera. Ne parla qui il sito della Lega Abolizione Caccia, spiegando che in realtà con il voto non si si impedirà di cacciare, ma solo di limitare l'attività. Insomma: in caso di vittoria del referendum, si sparerà meno e soprattutto a un numero molto ridotto di specie, con nessuna deroga. Anche perché di deroghe sono fatti tutti gli scempi d'Italia, ma questo è un altro discorso. Comunque sabato 17 a Torino ci sarà una manifestazione contro la caccia, che inizierà a promuovere il referendum, ritrovo alle 15.30 da Porta Susa.

Parlando di caccia non riesco a non pensare alle recenti esternazioni sulla necessità di eliminare tutti gli animali che in qualche modo interferiscono con le attività umane. D'accordo, forse per qualcuno quello dell'equilibrio ecosistemico è un concetto troppo difficile. Eppure la proliferazione di cinghiali e caprioli, dannosi alle colture, è dovuta proprio all'assenza di un predatore come il lupo, che solo oggi sta riconquistando il territorio. Con ritmi lentissimi: si stima che i lupi in Piemonte siano una settantina, un numero che li assolve dall'accusa di rovinare l'economia. E se ce ne fosse ulteriore bisogno, una conferma del loro ruolo riequilibratore arriva da questo bel video.

Riapertura facile per il motocross a Valmanera

Da La Nuova Provincia di ieri, martedì 6 settembre (clicca per ingrandire)


venerdì 2 settembre 2011

Un alpino in ogni giardino


Se qualcuno si è stupito del degrado al Bosco dei Partigiani, dopo gli ultimi articoli della Stampa, perdonatemi ma a quel qualcuno io non riesco a credere. Un semplice album come quello che ho fatto io a giugno (lo trovate qui) dimostra che il povero parco è ridotto malaccio da un bel pezzo. Il vicesindaco Ebarnabo (assessore alla sicurezza) sospira: "Facessero una casa degli alpini anche al Bosco dei Partigiani". Insomma, una caserma in ogni parco e vedi che a bucarsi non vengono più. Neanche un dubbio sulla radice vera del problema: non la poca sicurezza, ma la poca vita che c'è nei parchi. Se vengono considerati terra di nessuno, se non c'è un'attività, un evento, una consuetudine sociale, qualcosa che li renda vivibili e vissuti, è naturale che siano conquistati da gente poco raccomandabile. Non credo che saperlo piantonato invogli la gente ad andare al Bosco dei Partigiani, un'area a cui - tra l'altro - sarà difficile levare la tetra polvere del disuso che in questi anni le si è accumulata addosso.