venerdì 8 giugno 2012

Da qui alle prossime primarie

Considerato che il PD da qualche tempo non ne azzecca una, mi aspettavo il peggio dalla direzione nazionale che oggi si è tenuta a Roma. E invece è venuto fuori che entro l'anno si terranno le primarie per decidere il candidato premier (Bersani sarà candidato), e che l'idea del partito è presentarsi alle politiche 2013 con "un patto tra democratici e progressisti". Ora, se non mi inganno i democratici siamo noi, quindi i progressisti chi sono? Sempre noi? O qualcuno più a sinistra di noi?

Poco male, quello che conta è che dietro gli aggettivi mi sembra di capire che non ci sia spazio per avventure al centro. E lo so, non è bello da dire quando qui ad Asti siamo felicemente apparentati con l'Udc: a livello locale può funzionare, a livello nazionale... beh, ci siamo capiti.

Ma occhio, caro Bersani (e a scendere, dirigenti tutti del PD). La situazione scotta e i partiti sono a un passo dall'annichilimento. A Roma come ad Asti c'è da dimostrare che una cosa chiamata PD è utile al Paese e alla città; che è capace di attirare le energie migliori, senza che i vecchi (e non è questione di età) abbiano paura di finire all'ombra dei nuovi arrivati; che ha la forza di fare cose rivoluzionarie, dalla Rai al fisco al diritto del lavoro.

C'è tempo fino alle prossime primarie per dimostrare quanto sopra. Il tempo è poco, lo scetticismo dilaga anche tra gli elettori più affezionati. Se falliamo questa volta, avremo gettato al vento l'ultima possibilità concessa dai cittadini: non credo ce ne sarà un'altra. E dopo sarà un salto nel buio.