giovedì 25 novembre 2010

La colata inutile

 
La Stampa di oggi parla degli insediamenti commerciali che stanno per essere colati sulla campagna astigiana. Nemmeno uno dei progetti presentati martedì alle commissioni Commercio, Urbanistica e Lavori pubblici prevede il riutilizzo di suolo già occupato. 2500 metri quadri nella zona industriale, un investimento da 50 milioni vicino allo svincolo Asti Est, prossimamente in comune verranno illustrati i 24100 metri quadri al Torrazzo, Agrivillage, vari ampliamenti a strutture già esistenti. Ecco, la domanda è tanto banale che nessuno ormai si prende la briga di rispondere: prima che quest'onda di cemento sia versata, non bisognerebbe essere sicuri della sua effettiva necessità? Anche al consigliere PdL Coppo è sorto qualche dubbio, dopo che l'asta per vendere l'ex mercato ortofrutticolo pochi giorni fa è andata deserta: "Se non si vendono 5mila mq con strutture già esistenti, c'è realmente tutta questa necessità di ulteriore grande distribuzione sul territorio?" No, Marcello, non c'è, non c'è mai stata né ci sarà mai. Il business qui finisce quando i costruttori consegnano le chiavi ai supermercati che affittano; dopodiché, restare il più a lungo possibile lontani dal fallimento è una sanguinosa battaglia. Sul campo cadono tanti lavoratori, alcuni perdono il posto, altri si caricano sulle spalle le conseguenze della concorrenza, i negozi di vicinato chiudono bottega: a marzo Confesercenti ne aveva contati 200.

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