Provo a reinterpretare in chiave locale il post di qualche settimana fa sul blog di Civati, "Le cose da fare subito per vincere le elezioni e vivere felici". Che rimane un ottimo programma per l'attività del Partito Democratico, a ogni livello.
Mentre il PD, ad Asti, dovrebbe innanzitutto interrogarsi sulla scarsa affluenza e sul modo per recuperare chi ha scelto di non votare, parliamo invece dell'attività del Comune, dove saremo responsabili per quello che succede nei prossimi cinque anni.
La trasparenza amministrativa come metodo di lavoro. In questo momento penso al caso del bilancio 2012, presentato tre giorni prima delle elezioni. Al di là di quello che ci troveremo dentro (ci sarà da ridere), è stata una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini, che al contrario hanno il diritto di conoscere dove e come vengono spesi i soldi pubblici. Dimostriamo che siamo differenti, rendiamo chiaro fin da subito che a noi gli sprechi non vanno a genio, e che li combattiamo sul serio.
Creare un rapporto diretto con i cittadini, in piazza e in rete. Il Comune non mi risulta abbia un account ufficiale su Twitter o su facebook. Sarebbe utile, se seguito da un ufficio stampa. E sarebbe utile se ne dotassero anche gli assessori e i consiglieri comunali, ma a una condizione: non basta esserci sul web, bisogna anche sapersi confrontare con le critiche che immancabilmente arriveranno.
Riallacciare il dialogo con chi in questi cinque anni non è stato ascoltato: in particolare i giovani, che sono da pensare come energie positive e anche come una fetta di popolazione che ha esigenze particolari. Vogliono spazi, vogliono iniziative, vogliono parlare e farsi ascoltare. Anche perché sono loro i cittadini di domani.
Non avere paura a cambiare la città. Dalle manifestazioni alla viabilità, l'importante è farlo con decisione e spiegando le nostre buone ragioni. Se i cittadini hanno deciso di cambiare sindaco, è anche perché vogliono vedere cambiare Asti.
Memorabilia über alles
4 giorni fa