venerdì 2 settembre 2011

Un alpino in ogni giardino


Se qualcuno si è stupito del degrado al Bosco dei Partigiani, dopo gli ultimi articoli della Stampa, perdonatemi ma a quel qualcuno io non riesco a credere. Un semplice album come quello che ho fatto io a giugno (lo trovate qui) dimostra che il povero parco è ridotto malaccio da un bel pezzo. Il vicesindaco Ebarnabo (assessore alla sicurezza) sospira: "Facessero una casa degli alpini anche al Bosco dei Partigiani". Insomma, una caserma in ogni parco e vedi che a bucarsi non vengono più. Neanche un dubbio sulla radice vera del problema: non la poca sicurezza, ma la poca vita che c'è nei parchi. Se vengono considerati terra di nessuno, se non c'è un'attività, un evento, una consuetudine sociale, qualcosa che li renda vivibili e vissuti, è naturale che siano conquistati da gente poco raccomandabile. Non credo che saperlo piantonato invogli la gente ad andare al Bosco dei Partigiani, un'area a cui - tra l'altro - sarà difficile levare la tetra polvere del disuso che in questi anni le si è accumulata addosso.

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