giovedì 3 marzo 2011

Oggi gli dai un cassonetto, domani ti fanno un inceneritore

Troppe impurità nella raccolta della plastica. Il Comune decide di eliminare i cassonetti e ritornare ai sacchetti esposti in strada. Il solo fatto di differenziare alla luce del sole non aiuterà a migliorare la qualità della raccolta; anche perché ad Asti le multe non fanno paura, un senso di impunità rassicura quanti differenziano male, così come quelli che lasciano mucchi di immondizia intorno alle campane del vetro e ai cassonetti della plastica. Questi ultimi se non altro erano utili al decoro urbano, un'evoluzione rispetto al sacchetto abbandonato davanti a casa, brutto a vedersi e pure ad annusarsi; sarebbe stato lecito attendersi un'ulteriore passo in avanti, magari un nuovo bidone condominiale riservato alla plastica. E invece hop!, ecco un salto indietro che irriterà gli astigiani e peggiorerà il loro rapporto con la differenziata.
Un Comune che è arrivato a riciclare il 65% dei suoi rifiuti dovrebbe difendere con le unghie e con i denti la differenziata. E invece la resa sulla plastica è una delle mosse che fanno intuire un disegno diverso, emerso chiaramente dalle parole del vicesindaco Ebarnabo, ieri su La Stampa:

...[Ebarnabo] conferma la disponibilità del Comune per un termovalorizzatore: "Spetterà ad altri enti decidere, ma come amministratore preferisco le nuove tecnologie ad altri buchi per terra"

L'obiettivo rifiuti zero è difficile da raggiungere, su questo nessun dubbio. Certo, aiuterebbe camminare nella direzione giusta. Partendo dall'informazione: meno manifesti idioti (servirebbe un altro post ad hoc), più comunicazioni utili a formare capacità e coscienza di chi produce rifiuti.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Se per il vicesindaco l'alternativa è soltanto tra inceneritori (questo il vero nome) e "fosse comuni" di immondizia, stiamo messi bene...

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