martedì 9 novembre 2010

Noi restiamo. Masi anche no

Ieri sera oltre 7 milioni e mezzo di italiani hanno guardato Vieni via con me. Per fare un confronto, il Grande Fratello si è fermato a poco meno di cinque milioni. RaiTre non crede al miracolo (per la rete è il miglior risultato degli ultimi dieci anni), nel panorama catodico del paese si riapre una finestra di civiltà, e mamma Rai che fa? Mastica amaro: il direttore Masi ha già promesso che si rivedrà ogni secondo della trasmissione andata in onda. Il che, suppongo, dovrebbe essere letto come una minaccia. Mi rendo conto che il suo umore non debba essere alle stelle, dopo essersi preso l’ennesimo schiaffone. Come noto, la direzione Rai aveva tentato di bloccare il programma con Fazio e Saviano con la scusa che gli ospiti sarebbero costati troppo. Nessun problema, hanno risposto tra gli altri Benigni e Abbado, veniamo gratis. Così, senza alcun tipo di contratto né di vincolo con la rete, tecnicamente e moralmente si sono sentiti ancora più liberi di dire quello che passava loro per la testa. Bel colpo. Già chiedere lo stop di Annozero, che fa il pieno di pubblicità, dimostra che come direttore Masi non stia lavorando affatto nell’interesse della Rai. Ora mi pare che il caso Vieni via con me metta bene in chiaro che sulla azienda da lui diretta non abbia neanche più il controllo: insomma, priorità sbagliate perseguite con metodi inopportuni. Visto che l’azienda è di tutti noi, chi prepara una bella lettera di licenziamento? Mi raccomando, una postilla: gradiremmo il nostro servizio televisivo pubblico senza partiti in sala controllo.

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