lunedì 15 novembre 2010

Al verde il ministero del verde

Il Wwf spiega meglio di tanti altri che il dissesto idrogeologico del territorio italiano è conseguenza di scelte ben precise. Dagli investimenti di un governo si capisce la direzione della barca Italia; i fondi destinati al Ministero dell’Ambiente per il 2011 sono appena 514 milioni di euro. Un terzo, più o meno, di quelli destinati al Ministero della Cultura o a quello delle Politiche Agricole. Pure la Prestigiacomo ha battuto i pugni sul tavolo, ottenendo le sarcastiche reazioni che sono ormai il marchio di quella sagoma di Tremonti. Fondi risicatissimi, insomma, per tutelare i suoli che da sud a nord franano o si allagano. Qui non si tratta neanche di ideale ambientalista, ma di concretissime iniziative per evitare che a ogni pioggia le aziende contino milioni di danni, o peggio ci scappi il morto. E il compito resta al Ministero dell’Ambiente: qui sì che occorre una scelta di campo, perché la soluzione all’Italia che frana non sono grandi opere ma una cura certosina del territorio, delle sue forme, delle sue caratteristiche, delle sue ricchezze.

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