giovedì 24 maggio 2012

Le cose da fare subito per governare felici e vincere di nuovo

Provo a reinterpretare in chiave locale il post di qualche settimana fa sul blog di Civati, "Le cose da fare subito per vincere le elezioni e vivere felici". Che rimane un ottimo programma per l'attività del Partito Democratico, a ogni livello.

Mentre il PD, ad Asti, dovrebbe innanzitutto interrogarsi sulla scarsa affluenza e sul modo per recuperare chi ha scelto di non votare, parliamo invece dell'attività del Comune, dove saremo responsabili per quello che succede nei prossimi cinque anni.

La trasparenza amministrativa come metodo di lavoro. In questo momento penso al caso del bilancio 2012, presentato tre giorni prima delle elezioni. Al di là di quello che ci troveremo dentro (ci sarà da ridere), è stata una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini, che al contrario hanno il diritto di conoscere dove e come vengono spesi i soldi pubblici. Dimostriamo che siamo differenti, rendiamo chiaro fin da subito che a noi gli sprechi non vanno a genio, e che li combattiamo sul serio.

Creare un rapporto diretto con i cittadini, in piazza e in rete. Il Comune non mi risulta abbia un account ufficiale su Twitter o su facebook. Sarebbe utile, se seguito da un ufficio stampa. E sarebbe utile se ne dotassero anche gli assessori e i consiglieri comunali, ma a una condizione: non basta esserci sul web, bisogna anche sapersi confrontare con le critiche che immancabilmente arriveranno.

Riallacciare il dialogo con chi in questi cinque anni non è stato ascoltato: in particolare i giovani, che sono da pensare come energie positive e anche come una fetta di popolazione che ha esigenze particolari. Vogliono spazi, vogliono iniziative, vogliono parlare e farsi ascoltare. Anche perché sono loro i cittadini di domani.

Non avere paura a cambiare la città. Dalle manifestazioni alla viabilità, l'importante è farlo con decisione e spiegando le nostre buone ragioni. Se i cittadini hanno deciso di cambiare sindaco, è anche perché vogliono vedere cambiare Asti.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente sulla parte del rapporto con i cittadini: ognuno in comune dovrebbe avere un profilo e serve un ufficio stampa reperibile, celere e competente. La trasparenza e #opendata sarebbero un buon passo. La comunicazione con la popolazione è fondamentale laddove, specie nella nostra città, regna la diffidenza più che l'indifferenza. Ma non mi dulungo qui a scriverti cosa ci sarebbe da fare per la città. Sicuramente ben lo sai, e ben lungo sarebbe il commento.
Mattia

Anonimo ha detto...

Le cose da fare subito sono anche perdere tempo per eleggere nove assessori ? 7 come Alessandria o 6 come Cuneo non andavano beme ? E tu come voteria ? Saluti Paola

Enrico ha detto...

Voterò una cosa che ho contribuito a portare in Consiglio. Domani sera ci saranno sorprese! Un saluto

Anonimo ha detto...

Mi hai incuriosita ! :-)
Paola

Anonimo ha detto...

Le voci circolavano da giorni : Brignolo è stato criticato da moltissimi Astigiani in merito a questa sua scelta infelice di portare a 9 gli assessori.

Consigliato da alcuni dei suoi collaboratori (sicuramente dobbiamo ringraziare anche Enrico per questo), sembra stia seriamente considerando l'ipotesi di lasciare gli 8 assessori come previsto dal regolamento comunale (o forse addirittura di ridurli a 7!).

Rimane da vedere quale sarà la controparte che Brignolo dovrà "pagare" all'assessore escluso e agli altri suoi "amici" di partito che al momento sono rimasti a bocca asciutta.

Ci sono già stati episodi di consiglieri che hanno protestato vivamente (per usare un eufemismo) per il fatto che non hanno ricevuto un assessorato (che secondo loro era dovuto rispetto ai voti ricevuti).

Ricordo a tutti che però Brignolo ha ancora da giocarsi le carte relative alle nomine nelle società partecipate del Comune!

Vedremo, io confido nei buoni consigli di Enrico a Fabrizio, ma se và a finire come penso...allora povera Asti e poveri Astigiani.

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